Centocinque tonnellate di avorio, che sono costate la vita di 6-7mila elefanti, e oltre una tonnellata e mezza di corni di rinoceronte confiscati al mercato illegale vengono bruciati oggi nel Nairobi National Park, in Kenya.
È il trentaquattresimo rogo di avorio confiscato e il maggiore mai avvenuto nella storia recente e sono attesi circa mille ospiti per assistere alla cerimonia. L’evento è sostenuto dal Kenya Wildlife Service (KWS) e Stop Ivory, insieme all’Africa Wildlife Foundation, Save the Elephants e molte altre organizzazioni.
Il messaggio che si vuole trasmettere è molto chiaro, spiega il Wwf: il traffico illegale di prodotti di natura che nel mondo vale oltre 23 miliardi di dollari l’anno e riguarda avorio, corni, pelli dianimali protetti come tigri e scimmie, deve essere contrastato con tutte le forze e soprattutto deve essere scoraggiato l’acquisto di prodotti che provengono dal mercato nero di natura.
Eliminare gli stock di avorio confiscato è anche un deterrente contro il possibile commercio illegale di questo materiale intercettato dai controlli e dalle indagini portate avanti dal governo africano.
Il Wwf segnala che i branchi di elefanti continuano ad essere decimati dal bracconaggio per il commercio di avorio: ogni anno spariscono sotto i colpi di fucile oltre 30mila elefanti africani, mentre il commercio di corni di rinoceronte sta portando alla rapida estinzione di questianimali.
Nella Repubblica Democratica del Congo la popolazione di elefanti è scesa a meno di 20mila capi dai circa 200mila degli anni ’60. Altre aree ‘critiche’ per gli elefanti sono l’Africa centrale, la Tanzania (60% di perdite in 5 anni) e il Mozambico (50% in 5 anni). In più di 50 anni di lavoro il Wwf ha speso quasi 12 miliardi di dollari in 13mila progetti di conservazione.
Fonte: (Ansa, foto Reuters/Thomas Mukoya: nell’immagine, un Masai aiuta a preparare le pire di avorio).