Una vacanza esotica può nascondere il rischio di contrarre un’infezione. Sono diverse le malattie infettive presenti in giro per il mondo a trasmissione locale. L’ultima in ordine di tempo ad essersi guadagnata la notorietà internazionale è l’infezione da virus Zika. Se per questa, così come per la febbre dengue e la chikungunya, l’unico modo per difendersi è evitare di essere morsi dalle zanzare-vettore, per altre malattie è invece possibile fare prevenzione vaccinandosi.
Prima di partire è bene consultare il medico di base che saprà indirizzare verso la corretta strategia profilattica, con un’attenzione particolare per i bambini. Inoltre, se possibile, è importante pianificare il viaggio così da avere il tempo necessario per la somministrazione deivaccini e per agevolarne l’efficacia. Ecco le malattie infettive più frequenti per cui è possibile fare prevenzione anche con il vaccino prima di fare le valigie:
Presente in molte aree del pianeta, in particolare nei Paesi del sud del mondo. È importante rispettare le norme igieniche generali per la prevenzione delle malattie a trasmissione oro-fecale e trasmesse da alimenti crudi. Il vaccino è somministrato in due dosi: la protezione si raggiunge già dopo 14-21 giorni dalla prima dose; una seconda dose a distanza di 6/12 mesi dalla prima ne prolunga l’efficacia protettiva per un periodo di 10-20 anni.
Piuttosto diffusa nei Paesi in via di sviluppo di Sud est Asiatico, Africa, Caraibi, America Centrale e America Latina. Si può prevenire sia rispettando le norme igieniche sia vaccinandosi. Sono disponibili due vaccini: il primo si somministra per via parenterale, è ben tollerato ed ha una efficacia tra il 64 ed il 75% per tre anni; il secondo è un vaccino costituito da germi vivi attenuati, si somministra per via orale e dà protezione del 70% circa per tre anni.
Come riferisce il ministero degli Esteri, il rischio di colera nei viaggiatori è molto basso e tale da non rendere indicata la vaccinazione. Alcuni Paesi come il Madagascar tuttavia la richiedono al momento dell’ingresso. È comunque raccomandato ai viaggiatori nelle aree a rischio. Il vaccino dà solo il 66-67% di protezione per almeno due anni contro le forme di colera clinicamente significative nelle zone colpite.
Endemica in zone dell’Africa e del Sud America, si può prevenire con un vaccino somministrabile nei centri autorizzati. Dopo la somministrazione del vaccino viene rilasciato un certificato internazionale di vaccinazioneche diviene valido 10 giorni dopo la data dellavaccinazione (momento in cui inizia la sua efficacia) e rimane valido per 10 anni. Il certificato è obbligatorio per l’ingresso in alcuni Paesi.
Il vaccino non esiste ma si può seguire la cosiddetta chemioprofilassi antimalarica, a base di farmaci per ridurre il rischio d’infezione, tagliata su misura del viaggio che si sta per compiere. Come spiega il ministero della Salute, la chemioprofilassi antimalarica deve essere iniziata 1 settimana prima della partenza (nel caso di impiego di doxiciclina o di proguanil, 1 o 2 giorni prima della partenza), continuando l’assunzione dei farmaci, ai dosaggi e con la periodicità prescritti, per tutta la durata del soggiorno e per non meno di 4 settimane dopo il ritorno dalla zona malarica.
I rischi per i viaggiatori sono limitati e rivolti a chi si reca in zone rurali e agricole dove la malattia è endemica. È disponibile il vaccino ma in ogni caso la vaccinazione è opportuna solo per chi va in territori non controllati di Paesi con encefalite endemica, dice la Farnesina.
Più comune in alcuni paesi di Asia, Africa, Caraibi e Sud America. Il vaccino è efficace e induce un’immunità anche duratura. È somministrato in tre dosi: la seconda viene somministrata a 1-2 mesi di distanza dalla prima e la terza dopo 6 mesi.
La più alta incidenza si ha nella cosiddetta “fascia della meningite” dell’Africa sub sahariana. Il vaccino è indicato per l’immunizzazione attiva degli adulti e dei bambini di età superiore ai due anni contro la meningite da meningococco causata da sierogruppi A, C, W135 e Y.
Fonte Humanitas Salute