Occorrono situazioni straordinarie perché l'uomo superi se stesso e si scopra. Andare su e giù per il mondo in tutti i modi possibili, non è solo un tentativo per scoprire gli altri, ma è prima di tutto l'esplorazione di se stessi" (Xavier Maniguet).
Il desiderio di svolgere un'attività a contatto con la natura, di ritornare a gustare il valore del tempo e dello spazio a misura d'uomo, spinge oggi un numero sempre crescenti di appassionati ad abbandonare, nel tempo libero, le città e ad avviarsi lungo sentieri, camminare sulle sponde di un lago, andar per rifugi fino a raggiungere la vetta di una montagna.
Tuttavia, non bisogna scordarsi che non siamo preparati a farlo. La maggior parte delle attività lavorative implica lo star seduti per ore ad una scrivania, andiamo a fare la spesa in auto, e nel tempo libero spesso siamo...seduti sul divano!
Se possiamo fare un'escursione senza alcuna preparazione fisica, per un "viaggio trekking" bisogna avere invece una buona preparazione atletica. Si tratta di molte ore di intensa camminata, per molti giorni, quindi bisogna preparare il nostro fisico ad uno sforzo a cui non è abituato.
Eccovi una piccola guida che vi aiuterà a prepararvi al meglio.
Preparazione fisica al Trekking
Sul sito web del Cai (Club Alpino Italiano) di Cortona abbiamo trovato un interessante tabella di allenamento. Ve la riproponiamo, precisando però che occorre sempre chiedere il parere di un medico che possa valutare le condizioni fisiche di ogni persona.
In questa tabella di allenamento sono previsti 5 giorni di preparazione atletica:
Il Trekking in Montagna
Camminare in montagna è più impegnativo e difficoltoso. Man mano che ci si innalza in quota in montagna, diminuisce la pressione atmosferica che deriva dalla somma di tutti i gas presenti nell'aria. L'organismo umano entro certi limiti è in grado di adattarsi a queste variazioni. Come?
Dapprima aumenta la profondità e poi la frequenza del respiro. Aumenta il flusso sanguigno e la frequenza cardiaca.
Con l'acclimatazione (1-3 settimane) aumenta il numero dei globuli rossi e il trasporto di ossigeno nel sangue, aumenta la saturazione di ossigeno (si riposa e si dorme meglio). In pratica il fisico si adegua alle nuove condizioni climatiche. Non spaventatevi se avrete voglia di andare a fare pipì più spesso del solito.
In quota è normale urinare più del normale, se non è così vuol dire che vi state disidratando o che non vi state acclimatando a dovere.
Alimentazione
Il Tour operator che ha organizzato il vostro trekking, ne seguirà anche gli aspetti legati all'alimentazione, quindi non dovete preoccuparvi.
Di maggiore importanza dell’alimentazione è il bere, perché con l’attività fisica si ha una notevole perdita di Sali minerali che vanno reintegrati.
Considerate che in un Trekking medio impegnativo si possano “perdere” due litri di liquidi dovuti alla sudorazione.
Elementi climatici quali il vento o l’elevate temperature con poca umidità possono compromettere il nostro bilancio idrico. L’acqua del corpo umano svolge anche un’importantissima funzione, quella di mantenere costante la temperatura corporea.
Da ciò deduciamo che bisogna bere in modo costate e non solo quando la sete si fa sentire.
Durante un Trekking bisogna bere spesso piccole quantità d’acqua per prevenire la disidratazione.
Durante il Trekking
Dopo una lunga giornata di Trekking è bene controllare i propri piedi, verificando che non vi siano abrasioni, massaggiandoli
con giuste creme, o immergendoli in acqua fredda.
Le vesciche sono il motivo di maggior dolore per chi pratica il Trekking.
Basta un paio di scarponcini nuovi e mai adoperati, una piega nella calza ecc. per far insorgere nei piedi questa fastidiosa bolla contenente del liquido.
Come prima cosa suggerisco di acquistare un paio di scarponcini presso un negozio specializzato in articoli da trekking e di usarli per brevi camminate in modo da adattarli ai vostri piedi.
Anche l’allacciatura degli scarponcini ha la sua importanza: In salita può essere più lenta, mentre in discesa è meglio un’allacciatura più “forte”. Questo serve ad evitare l'insorgere di vesciche.
Il Materiale
I tour operators che propongono i trekking, spesso forniscono anche una parte del materiale. Informatevi presso il vostro operatore. Una volta verificato, eccovi un elenco completo di tutto ciò che vi servirà, soprattutto in caso di trekking impegnativi in montagna:
Lo zaino merita un approfondimento: deve essere leggero ma abbastanza capiente da contenere quello che serve per districarsi in situazioni d’emergenza, o contenere il necessario per ristorarsi.
La capienza di uno zaino è espressa in “litri” da quelli più piccoli di circa 10 litri impiegati per piccole escursioni, ai più capienti, fino a circa 100 litri per trekking impegnativi. Qui è doveroso fare un’osservazione importante: maggiore è il peso a vuoto dello zaino e minore sarà la quantità di materiale trasportabile.
Uno zaino deve adattarsi bene al profilo della schiena, e qui entra in gioco la costituzione fisica della persona, statura, peso, sesso, per cui in commercio si trovano zaini che tengono conto delle caratteristiche menzionate. Se in passato gli zaini avevano strutture in alluminio esterne, ora queste sono interne per meglio adattarsi al profilo della schiena, e “scaricare” parte del peso sul bacino.
In commercio vi sono zaini con tasche laterali, cinghie varie ecc. ma ricordate che la miglior cosa è la semplicità, il materiale va sistemato all’interno, e non attaccato alle varie cinghie di cui sono provvisti gli zaini, anzi… cercate di eliminare il superfluo, poi sarà l’esperienza a farvi capire cosa è utile o meno.
Sebbene molti zaini siano dotati di tasche laterali (meglio se non troppo grandi), fate attenzione che via sia un accessorio utile in caso di pioggia, il copri sacco impermeabile, che protegge dalla pioggia il materiale stivato all’interno dello zaino. Per una maggiore protezione dall’eventuale acqua, si può stivare la macchina fotografica, cibo o altre cose, in sacchetti di plastica. Cose che possono essere utilizzate più frequentemente, come giacca impermeabile, cartina topografica ecc.vanno sistemate nella parte superiore dello zaino, sempre di facile reperibilità.
Altro elemento importante è di non fare gravare l’intero peso dello zaino sulle spalle, bensì sul bacino. Come per gli scarponcini (inverno-estate) anche per gli zaini sarebbe meglio averne a disposizione due, uno di piccole dimensioni, per brevi Trekking, e uno per escursioni impegnative di più giorni.
Allenamento: ok Materiale: ok !!!
Non vi resta che scegliere il vostro trekking >