Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva......Bisogna ricominciare il viaggio, sempre....”
Ogni volta che devo programmare un viaggio, mi sento euforica e non vedo l’ora di partire....poi quando arriva il fatidico momento mi dico...”che stress preparare le valigie, ricordarsi di chiudere tutto, portare il cane in pensione...e poi tutte ste ore di volo...ma chi me l’ha fatto fare....quasi mi metto il broncio da sola per essermi data da fare per aver voluto organizzare questa vacanza a tutti i costi...non era meglio una settimana ai lidi??? Meno stress, meno sbattimento, meno soldi spesi....” Poi partiamo, e tutto si dilata. E’ come fare un bel respiro...scendo la scaletta dell’aereo e mi sento come il primo astronauta sulla luna. Non importa se è un posto nuovo, se è un posto che ho già visto..è l’inizio dell’avventura! Come doveva sentirsi Jules Verne quando immaginava di andare sulla luna, di esplorare l’interno dei vulcani, di scendere nei fondali marini..... Come dovevano sentirsi i primi esploratori quando dall’albero maestro gridavano: “terra!!” i primi pellegrini quando arrivavano alle porte della cattedrale, gli emigranti quando scendevano dalla nave dopo mesi di viaggio...Io credo che si sentissero esattamente come mi sento io, pieni di paure ma anche di emozioni.
Cosa c’è dietro alla domanda: perchè si viaggia? E quante possono essere le risposte: conoscere altri popoli e nuove culture, conoscere amici, andare alla scoperta di nuovi luoghi, trovare lavoro, trovare la fede, riposarsi o semplicemente per spirito di avventura..
La verità è che il viaggio è insito nella nostra natura, è una passione che ci divora e ci arricchisce, è un impulso irrefrenabile, poichè la vita stessa è un viaggio verso la ricerca della felicità.
How many roads must a man walk down, before you can call him a man? Bob Dylan, Blowin’in the Wind.